IL MIRINELLO VERSO LA DOP
Come si auspicava da tempo, è stata ufficializzata qualche giorno fa, dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, l’approvazione alla richiesta di riconoscimento...

Come si auspicava da tempo, è stata ufficializzata qualche giorno fa, dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, l’approvazione alla richiesta di riconoscimento del 'Mirinello di Torremaggiore' quale prodotto tradizionale, in conformità a quanto previsto dal Decreto Ministeriale n° 350 del 08/09/1999.
La richiesta di inserimento, inoltrata dall’Associazione Culturale 'Divinolio' di Torremaggiore, nell’elenco nazionale dei prodotti tradizionali del preparato liquoroso 'MIRINELLO di Torremaggiore', ottenuto dalle drupe del Ciliegio di Santa Lucia o Megaleppo (Prunus Mahaleb), quale specialità Tradizionale della Regione Puglia, è stata supportata dalle seguenti motivazioni sostanziali:
- Tipicità oggettiva: forte legame tra zona geografica di coltivazione delle piante e prodotto derivato oggetto di rilevazione
- Tradizione e storicità comprovata del prodotto e suoi derivati, attraverso fonti storiche attendibili e documentabili
- Prodotto in fase di affermazione commerciale per la presenza di aziende imbottigliatrici a norma
- Rispondenza e rispetto di tutti i requisiti igienico sanitari e nutrizionali del prodotto e suoi derivati.
Secondo la normativa vigente infatti, i Prodotti Tradizionali sono tutti quei prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura sono praticate sul proprio territorio in maniera omogenea e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, comunque per un periodo non inferiore ai venticinque anni.
L’Associazione Culturale 'Divinolio', nata da qualche anno grazie all’iniziativa di alcuni produttori e tecnici del settore agroalimentare dell’Alto Tavoliere, ha sempre considerato prioritario il concetto della 'tipicità' diventata pertanto l’anello di congiunzione tra le produzioni e il territorio d’origine, espressione dei sapori antichi e delle tradizioni alimentari esaltate dal sapere della nostra civiltà contadina.
Coniugare tradizione ed innovazione, garantire sicurezza e qualità, rappresentano il filo conduttore dell’Associazione, sempre più impegnata in campagne di informazione e divulgazione a garanzia della tracciabilità e genuinità dei prodotti alimentari. Di fronte ad un mercato globale, in cui le tradizioni e le diverse culture trovano sempre meno spazio, le nostre produzioni tipiche restano una importante testimonianza per la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale e rurale che tanto ha contribuito alla crescita del territorio.
'Il programma di valorizzazione e qualificazione del 'Mirinello', considerato dagli esperti 'liquore di nicchia', sta dunque ottenendo un felice epilogo - dice il Dott. Agr. Nazzario d’Errico, responsabile tecnico dell’Associazione - in quanto ultimo ostacolo da superare, resta il parere della commissione tecnica del Mi.P.A.F., prima della ufficializzazione all’albo nazionale dei prodotti tradizionali, procedura seguita dal funzionario dell’Ispettorato all’Agricoltura di Foggia, Leonardo Capozzo che ha partecipato all’istruttoria in Regione'.
'Grazie anche alla preziosa collaborazione di alcuni partners - continua D'Errico - tra cui l’Associazione Italiana Sommelier (sez. di Foggia) e la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Foggia, è stata formulata la scheda chimica-merceologica del liquore (ingredienti, gradazione alcolica minima, componenti aromatici etc.), strumento che rappresenta un punto di partenza per la definizione degli aspetti tecnologici e commerciali del prodotto. Un grosso contributo al programma di valorizzazione del Mirinello è stato fornito, inoltre, dal Dott. Andrea Ciaccia che ha prodotto una tesi di specializzazione presso l’Università degli Studi di Perugina (Scuola di specializzazione in chimica e tecnologie alimentari) sul liquore torremaggiorese. Dalle ricerche di laboratorio è emerso che il responsabile del sapore particolare 'mandorlato-amarognolo' del Mirinello, è un derivato della Cumarina, molecola organica che favorisce effetti benefici sulla circolazione e la fisiologia dell’organismo umano. Inoltre gli studi hanno rilevato interessanti proprietà di questo particolare Prunus: il principio attivo, la 'Herniarina', responsabile del flavour, delle proprietà toniche e digestive nonché delle proprietà terapeutiche di tipo sedativo, vasodilatatore ed antiedematoso'.
Nel frattempo l'Associazione Divinolio, che ha rinnovato da poco il consiglio direttivo con la nomina del nuovo Presidente, dott. agr. Michele Monteleone, nell’ambito del programma di valorizzazione dei prodotti tipici della Daunia, ha definito il programma per la terza edizione del concorso 'Premio Mirinellium' riservato ai migliori Mirinelli prodotti nel territorio dell'Alto Tavoliere, arrivato ormai alla terza edizione (fine maggio).
Il premio, patrocinato dalla Città di Torremaggiore e organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia, si pone le seguenti finalità:
- stimolare le aziende produttrici al miglioramento qualitativo delle produzioni di Mirinello e suoi derivati;
- promuovere la valorizzazione, la qualificazione e la promozione del Mirinello quale prodotto tipico dell’Alto Tavoliere;
- favorire l’attività imprenditoriale nel comparto del Mirinello e delle bevande alcoliche con caratteri di tipicità;
- stimolare il confronto tra i produttori del territorio.
'In definitiva - conclude il dott. D’Errico - il mercato delle bevande alcoliche con caratteri di tipicità è in continua evoluzione ed è, pertanto, necessario individuare le funzioni d’uso del Mirinello affinché possa esprimere tutte le potenzialità commerciali ancora più evidenti se si pensa ai suoi derivati (vermouth, gelatine, sciroppi ecc.), che stanno progressivamente affermandosi nelle diverse utilizzazioni della gastronomia (aperitivi, gelati, dolci ecc.). Partendo da questi presupposti, bisognerà sostenere in primis una seria politica di educazione alimentare (da proporre per tutti i prodotti agroalimentari della dieta Mediterranea) necessaria a sostenere un’efficace programma di caratterizzazione e promozione. Per tale motivo, una volta ottenuta l’iscrizione all’albo nazionale dei prodotti tradizionali, sarebbe opportuno raggiungere un ulteriore riconoscimento normativo comunitario come la Denominazione d’Origine Protetta o l’Indicazione Geografica Protetta, marchi di qualità che, tuttavia, richiedono tempi non inferiori ai 2 - 4 anni'.
Questi obiettivi necessitano, tuttavia, oltre al miglioramento della qualità organolettica del prodotto, un’elevata sensibilità e uno sforzo congiunto del territorio attraverso i suoi produttori, le associazioni locali, l’amministrazione comunale per finire ai consumatori, ultimi interlocutori che giudicheranno il prodotto.

Doriana Pellegrino
(FONTE NEWSLETTER - www.equalisola.it)

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