Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
Carta costitutiva per vigneti ad elevata
biodiversitÃ
di Delinat-Institut, Svizzera
L'idea alla base dei nuovi metodi dedicati a una viticoltura orientata alla qualità si fonda sulla
L'idea alla base dei nuovi metodi dedicati a una viticoltura orientata alla qualità si fonda sulla
L'idea alla base dei nuovi metodi dedicati a una viticoltura orientata alla qualità si fonda sulla
L'idea alla base dei nuovi metodi dedicati a una viticoltura orientata alla qualità si fonda sulla
promozione della biodiversità .
promozione della biodiversità .
promozione della biodiversità .
promozione della biodiversità . Tuttavia, questa idea nasce solo indirett
Tuttavia, questa idea nasce solo indirett
Tuttavia, questa idea nasce solo indirett
Tuttavia, questa idea nasce solo indirettamente dall'estetica
amente dall'estetica
amente dall'estetica
amente dall'estetica
dell'immagine di un vigneto nel quale si sente il profumo dei fiori e le cavallette saltellano
dell'immagine di un vigneto nel quale si sente il profumo dei fiori e le cavallette saltellano
dell'immagine di un vigneto nel quale si sente il profumo dei fiori e le cavallette saltellano
dell'immagine di un vigneto nel quale si sente il profumo dei fiori e le cavallette saltellano
allegre.
allegre.
allegre.
allegre. Si tratta piuttosto del concetto di vigneto come ecosistema, il cui equilibrio flessibile si va
Si tratta piuttosto del concetto di vigneto come ecosistema, il cui equilibrio flessibile si va
Si tratta piuttosto del concetto di vigneto come ecosistema, il cui equilibrio flessibile si va
Si tratta piuttosto del concetto di vigneto come ecosistema, il cui equilibrio flessibile si va
formando grazie a una rete compless
formando grazie a una rete compless
formando grazie a una rete compless
formando grazie a una rete complessa dovuta ad una elevata diversità biologica.
a dovuta ad una elevata diversità biologica.
a dovuta ad una elevata diversità biologica.
a dovuta ad una elevata diversità biologica. Quindi la
Quindi la
Quindi la
Quindi la
presenza di differenti specie di farfalle, coleotteri, api silvestri e uccelli è il segnale più visibile del
presenza di differenti specie di farfalle, coleotteri, api silvestri e uccelli è il segnale più visibile del
presenza di differenti specie di farfalle, coleotteri, api silvestri e uccelli è il segnale più visibile del
presenza di differenti specie di farfalle, coleotteri, api silvestri e uccelli è il segnale più visibile del
fatto che il sistema si ritrova di nuovo nel giusto equilibrio.
fatto che il sistema si ritrova di nuovo nel giusto equilibrio.
fatto che il sistema si ritrova di nuovo nel giusto equilibrio.
fatto che il sistema si ritrova di nuovo nel giusto equilibrio. Il primo obiettivo del poten
Il primo obiettivo del poten
Il primo obiettivo del poten
Il primo obiettivo del potenziamento
ziamento
ziamento
ziamento
della biodiversità si concentra quindi nel convertire i vigneti in sistemi ecologici stabili e
della biodiversità si concentra quindi nel convertire i vigneti in sistemi ecologici stabili e
della biodiversità si concentra quindi nel convertire i vigneti in sistemi ecologici stabili e
della biodiversità si concentra quindi nel convertire i vigneti in sistemi ecologici stabili e
nell'aumentare la qualità del Terroir grazie a un uso sostenibile delle forze naturali.
nell'aumentare la qualità del Terroir grazie a un uso sostenibile delle forze naturali.
nell'aumentare la qualità del Terroir grazie a un uso sostenibile delle forze naturali.
nell'aumentare la qualità del Terroir grazie a un uso sostenibile delle forze naturali.
Biodiversità del suolo e della sua copertura
1.
Il potenziamento della biodiversità del vigneto inizia dalla riattivazione dei terreni.
riattivazione dei terreni.
riattivazione dei terreni.
riattivazione dei terreni. A
questo scopo viene applicato esclusivamente del fertilizzante bioattivo: compost, estratti
del compost, estratti di erbe, concime verde, bio-carbone, tappeti di foglie secche, legno
triturato. In ogni caso, non è permesso l'uso di letame artificiale, fertilizzante concentrato,
erbicidi o letame liquido. Vanno altresì evitate le applicazioni di letame animale non
compostato.
2.
Installazione fra i ceppi di un inerbimento perenne a base di
un inerbimento perenne a base di
un inerbimento perenne a base di
un inerbimento perenne a base di leguminose
leguminose
leguminose
leguminose. In questo modo
si crea un ciclo chiuso di vita materiale e si garantisce l'approvvigionamento di
nutrimento per la vigna senza far capo a concimi minerali. La semina di una varietà di
leguminose inoltre aumenta di molto l'attività biologica del terreno, favorisce lo sviluppo
di sinbiosi tra radici e microorganismi, e migliora l'immagazzinaggio dell'acqua e delle
sostanze nutrienti oltre a controllare l'erosione.
3.
Inerbimento chiuso per tutto l'anno. L'obiettivo che si desidera raggiungere è un
in
in
in
inerbimento ricco di specie
erbimento ricco di specie
erbimento ricco di specie
erbimento ricco di specie con fiori autoctoni. Almeno il 20% della miscela di semenze
per la concimazione verde deve essere composta da piante con fiori che attraggano gli
insetti. In tutto si devono poter trovare nel vigneto almeno 50 tipi di piante selvatiche.
Biodeversità verticale
4.
Posa di arbusti
arbusti
arbusti
arbusti alla fine dei rispettivi filari dove non interferiscono con i cicli di lavoro. I
criteri per la scelta degli arbusti si basano sulla capacità di attrarre farfalle e altri insetti,
sulle possibilità di nidificazione, la simbiosi delle radici e l'uso dei loro frutti. Verranno
piantate specie autoctone.
5.
La posa di siepi come linea intermedia
siepi come linea intermedia
siepi come linea intermedia
siepi come linea intermedia fra i ceppi. A seconda delle condizioni locali, al
meno 2 x 20 m di siepi fitte per ogni ettaro. Le siepi sono denominate punti caldi di
biodiversità (
hotspots
) e sono ideali come corridoi per il collegamento in rete di aree
ecologiche e contemporaneamente fungono da barriera naturale che frena il propagarsi di
epidemie di funghi dannosi.
6.
Piantagione di alberi da frutta per migliorare la diversità verticale.
diversità verticale.
diversità verticale.
diversità verticale. Gli alberi fra piante di
scarsa altezza e in superfici di coltivazione poco strutturate, rappresentano una grande
attrazione per uccelli, insetti e altri gruppi di animali e favoriscono sul lungo periodo la
ripopolazione del habitat ecologico. Gli alberi che si distinguono nel plancton atmosferico
Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
agiscono inoltre come dei raccoglitori di spore; un luogo da dove i lieviti e altri funghi
possono espandersi nel vigneto (diversità di lieviti naturali per la vinificazione e come
concorrenti dei funghi dannosi). Per ogni ettaro occorre piantare almeno un albero fra i
ceppi e altri piccoli nei confini opportuni orientati a NE-NO. In nessun punto della
coltivazione, la distanza dall'albero più vicino deve essere maggiore di 50 metri. Eventuali
perdite nella vendemmia si possono compensare con la raccolta della frutta.
Biodiversità strutturale
7.
Sia al centro che ai confini del vigneto, dove crescono erbe aromatiche e fiori selvatici
(flora e vegetazione ruderale, megaforbie), vanno create aree di compensazione ecologica
ricche di specie di almeno 2 x 20 m2 per ogni ettaro, che rappresentino punti caldi di
punti caldi di
punti caldi di
punti caldi di
diversità (Hot Spots).
diversità (Hot Spots).
diversità (Hot Spots).
diversità (Hot Spots).
8.
Creazione di elementi strutturali
elementi strutturali
elementi strutturali
elementi strutturali come pietre e legname impilato per i rettili e gli insetti.
Installazione di nidi artificiali per le api silvestri, gli insetti e gli uccelli. I nidi artificiali si
possono integrare nei pali tutori. I trattamenti antiparassitari devono tener conto della
sopravvivenza di questa fauna (rinunciare all’uso d’insetticidi, zolfo).
Biodiversità colturale
9.
Inserimento di almeno una coltura secondaria nel vigneto. Possono essere ortaggi come
pomodori o zucche, frutta di sottobosco come lamponi o fragole, cereali come orzo o
segale, oppure erbe aromatiche. Possono essere inseriti siepi di aronia, di olivello spinoso,
di prugnola oppure filari di alberi a fusto basso come di pesco selvatico, di susina, di
mandorle, di pere cotogne etc. Può far parte della biodiversità colturale la detenzione di
animali da cortile, di pecore, l’apicoltura o la pescicoltura. Le superfici destinate a queste
attività devono essere grandi a poter garantire delle rese e una gestione economica.
Biodiversità genetica
10.
Invece di sradicare i vecchi vigneti e ripiantare la superficie da zero, si rimpiazzano i le
piante inproduttive una per una scegliendo per la sostituzione delle piante attraverso la
selezione massale
selezione massale
selezione massale
selezione massale nello stesso vigneto e utilizzandole come innesto nei portinnesti adatti.
In questo modo si ottiene una selezione di varietà di molteplici generazioni che si adatta
perfettamente al Terroir. La diversità genetica
diversità genetica
diversità genetica
diversità genetica ottenuta riduce la pressione da infezioni
dovute a parassiti, aumenta la resistenza rispetto alle condizioni ambientali regnanti e
migliora la qualità del vino.
Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
Charter for vineyards with high
biodiversity –
Authored by the Delinat- Institute, Switzerland
The principal idea of the new methods for a quality orientated wine growing is aimed at a precise
encouragement of biodiversity. Nevertheless, the idea only arises indirectly from that esthetical
image of a vineyard where one can perceive the smell of flowers and where the grasshoppers are
jumping around; it is rather based on the concept of understanding the vineyard as an ecosystem,
whose flexible balance is formed by means of a complex network of a high biological diversity.
The promotion of biodiversity is not the goal itself, but the path for the establishment of the
vineyard as a stable ecosystem.
The main objective for the encouragement of biodiversity is to convert the vineyards into stable
ecological systems and to increase the quality of the Terroir by means of a sustainable use of the
natural forces.
Biodiversity of the soil and the soil
Biodiversity of the soil and the soil
Biodiversity of the soil and the soil
Biodiversity of the soil and the soil----cover
cover
cover
cover
1.
The encouragement of biodiversity in the vineyard starts from the reactivation of the
reactivation of the
reactivation of the
reactivation of the
soi
soi
soi
soils.
ls.
ls.
ls. For this purpose only bioactive manure is applied: compost, compost extracts, herb
extracts, green fertilizer, red leaves capet, MRF. The uses of artificial manure,
concentrated fertilizer, herbicides or liquid fertilizer are not allowed. An application of
non-composted animal manure must equally be avoided.
2.
Installation of a constant green manure through leguminous plants
constant green manure through leguminous plants
constant green manure through leguminous plants
constant green manure through leguminous plants between the stocks.
Recreation of a closed material flow and guaranteeing a nutritive supply of the stocks
without the need of an additional artificial manure. The sowing of grand variety of
leguminous plants provides a very high biological activity of the soil and improves the
storage of water and nutrients as well as controlling the erosion.
3.
Green soil cover all year round. The goal is to achieve a plantation rich in species
plantation rich in species
plantation rich in species
plantation rich in species with
autochthonous flowers. At least 20% of the seeds mixture for the green manure must be
composed of plants with flowers that attract insects. In total one must be able to find at
least 50 types of wild plants on the vineyard.
Vertical Biodiversity
Vertical Biodiversity
Vertical Biodiversity
Vertical Biodiversity
4.
Plantation of bushes at the end of the respective rows
bushes at the end of the respective rows
bushes at the end of the respective rows
bushes at the end of the respective rows where they do not interfere with
the work cycles. The criteria for choosing the bushes is based on the potential
attractiveness to butterflies and other insects, the nesting possibilities, the symbiosis of
the roots and the use of their fruits. Autochthonous species will be planted.
5.
Plantation of hedges
hedges
hedges
hedges as an intermediate line between the stocks. Depending on the local
conditions, at least 2 x 20m
2 x 20m
2 x 20m
2 x 20m of closed hedges per hectare. The hedges are potent
biodiversity hotspots and as aisles, ideal for a network connection of ecological areas. As
natural barriers between the rows they hold back the epidemic spreading of harmful
fungus.
6.
Plantation of fruit trees
Plantation of fruit trees
Plantation of fruit trees
Plantation of fruit trees for the improvement of the vertical diversity. Trees among plants
of little height and in badly structured cultivation areas represent an enormous attraction
for birds, insects and other groups of animals and encourage a repopulation of the
ecological habitat. The trees that are outstanding in an aerial plankton also act as
collectors of spores; an area from where the yeasts and other fungus can expand in the
vineyard (diversity of natural yeasts for the wine making and as a competition for
harmful fungus). At least one tree should be planted between the stocks for each hectare
Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
of ground as well as several small trees on the appropriate boundaries with orientation
NE-NW. The distance to the nearest tree should not be more than 50m from any point of
the vineyard. Possible losses in the Harvest may be compensated by the harvest of fruits.
Structural Biodiversity
Structural Biodiversity
Structural Biodiversity
Structural Biodiversity
7.
Ecological compensation areas rich in species of at least 2 x 20 m2 for every hectare
should be created as diversity hotspots
diversity hotspots
diversity hotspots
diversity hotspots both in the centre of the boundaries of the plots
with stocks, where aromatic herbs and wild flowers grow (ruderal vegetation and flora,
megaforbics). The distance to the nearest hotspot should not be more than 50m from any
point of the vineyard.
8.
Creation of structural elements such as
structural elements such as
structural elements such as
structural elements such as stones and piles of woods for reptiles and insects.
Installation of artificial nests for wild bees, insects and birds. The artificial nests may be
integrated on the staking posts. Perches for birds of pray for a reduction of rodents. The
pesticides used in the spraying must, therefore, be composed by harmless substances for
bees and insects (renounce to chemical pesticides and sulphur)
Crop biodiversity
Crop biodiversity
Crop biodiversity
Crop biodiversity
9.
Cultivation of at least one secondary crop in the interstices of the main crop. This can be
a vegetable such as tomatoes or pumpkins, a fruit such as raspberries or strawberries, a
winter cereal such as rye and barley or aromatic herbs, planted or sown between the rows
of vines. Also suitable are fruit bushes like chokeberry, sea buckthorn or sloe planted in
lines between the vines, as are rows of fruit trees (vineyard peach, plum, almond, quince,
etc.). Secondary crops also include bees, sheep, chickens, fish and other small farm
animals. The areas earmarked for secondary crops must be large enough to ensure a
proper economic return.
Genetic Diversity
Genetic Diversity
Genetic Diversity
Genetic Diversity
10.
Instead of grubbing the old vineyards and planting the surface again from scratch, the
old stocks are replaced one for the other, choosing the plants by means of massale
massale
massale
massale
selection
selection
selection
selection in the same vineyard and planting them as graft in the corresponding nurseries,
therefore achieving a selection of varieties of multiple generations which adapts perfectly
to the Terroir. The genetic diversity obtained, reduces the pressure of infection due to
plagues, increases the hardiness before the dominant environmental conditions and
improves the quality of the wine
Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
Charta für Weinberge in hoher Biodiversität
Charta für Weinberge in hoher Biodiversität
Charta für Weinberge in hoher Biodiversität
Charta für Weinberge in hoher Biodiversität
Das zentrale Prinzip der neuen Methoden qualitätsorientierten Weinbaus basiert auf der gezielten
Förderung der Biodiversität. Dies jedoch erklärt sich nur indirekt aus der eher ästhetischen
Vorgabe, dass es im Weinberg nach Blüten duften soll und dass Grasshüpfer springen, sondern
vor allem daraus, dass der Weinberg als ein Ökosystem begriffen wird, dessen flexible Balance
erst durch die komplexe Vernetzung der hohen biologischen Vielfalt entsteht. Die Anwesenheit
zahlreicher Schmetterlingsarten, Käfer, Wildbienen und Vögel gilt daher auch nur als das
sichtbarste Zeichen dafür, dass das Gesamtsystem wieder in ein gesundes Fliessgleichgewicht
rückt. Das Hauptziel der Biodiversitätsförderung besteht somit darin, die Weinberge zu stabilen
Ökosystemen umzuwandeln und durch eine nachhaltige Nutzung der natürlichen Kräfte die
Terroirqualität zu steigern.
Biodiversität des Bodens und der Bodenbedeckung
1.
Die Förderung der Biodiversität im Weinberg beginnt mit der biologischen Aktivierung
Aktivierung
Aktivierung
Aktivierung
der Böden
der Böden
der Böden
der Böden. Es wird ausschließlich bioaktive Düngung eingesetzt: Kompost,
Kompostextrakte, Kräuterauszüge, Gründüngung, Biokohle, Mulch, BRF. Grundsätzlich
verboten sind: Mineraldünger, Düngekonzentrate, Herbizide und Gülle. Viehmist sollte
vor dem Bodeneintrag unbedingt kompostiert werden.
2.
Anlage dauerhafter Gründüngung mit Leguminosen
Gründüngung mit Leguminosen
Gründüngung mit Leguminosen
Gründüngung mit Leguminosen in den Rebzwischenräumen. Auf
diese Weise entstehen geschlossene Stoffkreisläufe, so dass die Nährstoffversorgung der
Reben ohne mineralische Zusatzdüngung sichergestellt wird. Die vielfältige
Leguminosenbegrünung sorgt zudem für hohe biologische Bodenaktivität, die Förderung
von Symbiosen zwischen Wurzeln und Mikroorganismen, verbesserte Wasser- und
Nährstoffspeicherung sowie Erosionsschutz.
3.
Ganzjährig geschlossene Begrünung. Es wird eine artenreiche Begrünung
artenreiche Begrünung
artenreiche Begrünung
artenreiche Begrünung mit
autochthonen Blütenpflanzen angestrebt. Mindestens 20% der Saatmischung zur
Gründüngung sollte aus Pflanzenarten mit Insekten-Blüten bestehen. Insgesamt müssen
mindestens 50 Wildpflanzenarten im Weinberg zu finden sein.
Vertikale Biodiversität
Vertikale Biodiversität
Vertikale Biodiversität
Vertikale Biodiversität
4.
Anpflanzung von Sträuchern
Sträuchern
Sträuchern
Sträuchern an den jeweiligen Zeilenenden, wo sie die Arbeitsabläufe
kaum beeinträchtigen. Kriterien für die Auswahl der Straucharten sind Anziehungskraft
für Schmetterlinge und andere Insekten, Nistplatzmöglichkeiten, Wurzelsymbiosen,
Nutzung der Früchte. Es werden einheimische Arten eingesetzt.
Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
5.
Pflanzung von Hecken als Zwischenlinie
Hecken als Zwischenlinie
Hecken als Zwischenlinie
Hecken als Zwischenlinie in den Reben. Je nach lokalen Gegebenheiten
mindestens 2 x 20m geschlossene Hecken pro Hektar. Hecken gelten als biologische
Hotspots und eignen sich als Korridore zur Vernetzung ökologischer Flächen. Als
natürliches Hindernis bremsen sie die epidemische Ausbreitung von Schadpilzen.
6.
Pflanzung von Obstbäumen zur Aufbesserung der vertikalen Diversität
vertikalen Diversität
vertikalen Diversität
vertikalen Diversität. Bäume
. Bäume
. Bäume
. Bäume inmitten
einer niederwüchsigen und kaum strukturierten Kulturfläche haben sowohl für Vögel als
auch Insekten und andere Tiergruppen eine enorm hohe Anziehungskraft und fördern
dauerhaft die Wiederbesiedlung des ökologischen Habitats. Zudem fungieren solche
einzeln in den Luftplankton ragenden Bäume als Sporenfänger, von wo aus Hefen und
andere Pilze sich im Weinberg ausbreiten können (Vielfalt natürlicher Hefen zur
Vinifizierung, Konkurrenz für Schadpilze). Pro Hektar sollte mindestens ein Baum
inmitten der Reben und mehrere kleinere an günstigen NE-NW Rändern gepflanzt
werden. Von keiner Stelle im Weinberg darf der Abstand zum nächstgelegenen Baum
mehr als 50m betragen. Der Verlust an Traubenernte wird durch das geerntete Obst
ausgeglichen.
Strukturelle Biodiversität
Strukturelle Biodiversität
Strukturelle Biodiversität
Strukturelle Biodiversität
7.
Anlage artenreicher Ausgleichsflächen von mindestens 2 x 20 m2 pro Hektar als
Diversitäts
Diversitäts
Diversitäts
Diversitäts----Hotspots
Hotspots
Hotspots
Hotspots sowohl innerhalb, als auch an den Rändern der Rebparzellen, wo
Aromakräuter und Wildblumen (Ruderalflora, Hochstaudenflur) wachsen.
8.
Einrichtung von Strukturelementen
Strukturelementen
Strukturelementen
Strukturelementen wie Stein- und Holzhaufen für Reptilien und Insekten.
Installation von Nisthilfen
Nisthilfen
Nisthilfen
Nisthilfen für Wildbienen, Insekten, Vögel. Die Nisthilfen können in die
Pfosten der Palisage integriert werden. Die Pflanzenschutzspritzungen müssen
entsprechend bienen- und insektenverträglich zusammengestellt werden (Verzicht auf
chemische Pestizide, aber auch auf Schwefel).
Kultura
Kultura
Kultura
Kulturalllleeee Biodiversität
Biodiversität
Biodiversität
Biodiversität
9.
Anbau von mindestens einer Sekundärkultur in den Zwischenräumen der Hauptkultur.
Hierbei kann es sich um Gemüse wie Tomaten oder Kürbisse, um Früchte wie Himbeeren
oder Erdbeeren, um Wintergetreide wie Roggen und Gerste oder um Aromakräuter
handeln, die in den Zwischenzeilen der Reben gepflanzt bzw. gesät werden. Fruchthecken
wie Aronia, Sanddorn, Schlehen, die als Zwischenzeilen gepflanzt werden eignen sich
ebenso wie Fruchtbaumalleen (Weinbergpfirsich, Pflaume, Mandel, Quitte usw). Zu den
Sekundärkulturen gehören zudem Bienen, Schafe, Hühner, Fische und ähnliche
Kleintierzucht. Die Flächen, die für die Sekundärkulturen bestimmt werden, müssen groß
genug sein, um eine wirtschaftliche Verwertung zu gewährleisten.
Genetische Vielfalt
Genetische Vielfalt
Genetische Vielfalt
Genetische Vielfalt
Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
10.
Anstatt alte Weinberge zu roden und komplett neu zu bepflanzen, werden überalterte
Weinstöcke jeweils einzeln ersetzt, wobei die Jungpflanzen durch massale Selektion
massale Selektion
massale Selektion
massale Selektion aus
dem Weinberg selbst ausgewählt und auf angepasste Wurzelunterlagen direkt vor Ort
gepfropft werden. Auf diese Weise wird über mehrere Generationen eine perfekt an das
Terroir angepasste Sortenwahl vorgenommen. Die damit erzielte genetische Vielfalt
genetische Vielfalt
genetische Vielfalt
genetische Vielfalt
verringert den Infektionsdruck durch Schädlinge, die Weinqualität steigt und auch die
Widerstandsfähigkeit gegenüber den herrschenden Bedingungen.
Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
Charte de vignoble en biodiversité
Le principe central des nouvelles méthodes de la viticulture axée sur la qualité, est basé sur
Le principe central des nouvelles méthodes de la viticulture axée sur la qualité, est basé sur
Le principe central des nouvelles méthodes de la viticulture axée sur la qualité, est basé sur
Le principe central des nouvelles méthodes de la viticulture axée sur la qualité, est basé sur
l’encouragement ciblé de la biodiversité. Ceci n’est qu’indirectement lié au concept esthétique
l’encouragement ciblé de la biodiversité. Ceci n’est qu’indirectement lié au concept esthétique
l’encouragement ciblé de la biodiversité. Ceci n’est qu’indirectement lié au concept esthétique
l’encouragement ciblé de la biodiversité. Ceci n’est qu’indirectement lié au concept esthétique
d’un vignoble fleuri, ma
d’un vignoble fleuri, ma
d’un vignoble fleuri, ma
d’un vignoble fleuri, mais correspond plutôt à considérer le vignoble comme écosystème à part
is correspond plutôt à considérer le vignoble comme écosystème à part
is correspond plutôt à considérer le vignoble comme écosystème à part
is correspond plutôt à considérer le vignoble comme écosystème à part
entière, dont l’équilibre naît de la grande diversité biologique. La présence de nombreuses espèces
entière, dont l’équilibre naît de la grande diversité biologique. La présence de nombreuses espèces
entière, dont l’équilibre naît de la grande diversité biologique. La présence de nombreuses espèces
entière, dont l’équilibre naît de la grande diversité biologique. La présence de nombreuses espèces
de papillons, de lézards et d’oiseaux n’est que le signe le plus visible d’un retour d
de papillons, de lézards et d’oiseaux n’est que le signe le plus visible d’un retour d
de papillons, de lézards et d’oiseaux n’est que le signe le plus visible d’un retour d
de papillons, de lézards et d’oiseaux n’est que le signe le plus visible d’un retour du système vers
u système vers
u système vers
u système vers
un équilibre sain et fort. L’encouragement de la biodiversité n’est donc pas un but en soi, mais
un équilibre sain et fort. L’encouragement de la biodiversité n’est donc pas un but en soi, mais
un équilibre sain et fort. L’encouragement de la biodiversité n’est donc pas un but en soi, mais
un équilibre sain et fort. L’encouragement de la biodiversité n’est donc pas un but en soi, mais
constitue la voie destinée à faire du vignoble un écosystème stable et de rendre à la vigne sa
constitue la voie destinée à faire du vignoble un écosystème stable et de rendre à la vigne sa
constitue la voie destinée à faire du vignoble un écosystème stable et de rendre à la vigne sa
constitue la voie destinée à faire du vignoble un écosystème stable et de rendre à la vigne sa
puissance suprême.
puissance suprême.
puissance suprême.
puissance suprême.
La charte du
La charte du
La charte du
La charte du
vignoble en biod
vignoble en biod
vignoble en biod
vignoble en biodiversité
iversité
iversité
iversité
pourrait favoriser une prise de conscience, mais surtout
pourrait favoriser une prise de conscience, mais surtout
pourrait favoriser une prise de conscience, mais surtout
pourrait favoriser une prise de conscience, mais surtout
servir de ligne de conduite pour assurer un avenir écologique et durable d’une viticulture de
servir de ligne de conduite pour assurer un avenir écologique et durable d’une viticulture de
servir de ligne de conduite pour assurer un avenir écologique et durable d’une viticulture de
servir de ligne de conduite pour assurer un avenir écologique et durable d’une viticulture de
qualité.
qualité.
qualité.
qualité.
Biodiversité du sol et de la couverture du sol
Biodiversité du sol et de la couverture du sol
Biodiversité du sol et de la couverture du sol
Biodiversité du sol et de la couverture du sol
1.
L’encouragement de la biodiversité dans le vignoble commence avec la réactivation des
réactivation des
réactivation des
réactivation des
sols
sols
sols
sols. Uniquement des fertilisants bioactifs sont employés : compost, extraits de compost,
extraits d’herbes, fertilisation aux engrais verts, charbon bio, paillasses, B.R.F.. L’usage
des engrais minéraux, des engrais concentrés, des herbicides et de lisier est interdit.
L’utilisation de fumier non composté est déconseillée.
2.
La pratique d’une fertilisation durable aux
fertilisation durable aux
fertilisation durable aux
fertilisation durable aux engrais verts à base de légumineuses dans les
interlignes. De cette manière, on obtient des cycles de matières fermés, ce qui assure
l’alimentation des vignes en substances nutritives sans fertilisation minérale
supplémentaire. L’enherbement diversifié aux légumineuses permet en outre une forte
activité biologique du sol, l’augmentation de la capacité de rétention d’eau et de rétention
des substances nutritives ainsi qu’une meilleure protection contre l’érosion.
3.
Un enherbement continu durant toute l’année. Le but est d’atteindre un enherbement
enherbement
enherbement
enherbement
englobant de nombreuses espèces
englobant de nombreuses espèces
englobant de nombreuses espèces
englobant de nombreuses espèces de plantes autochtones. Les espèces de plantes
convenant au butinage devraient représenter au moins 20% du mélange des semences
pour la fertilisation à base d’engrais verts. Il faut un minimum de 50 espèces de plantes
sauvages dans le vignoble.
Biodiversité vertical
Biodiversité vertical
Biodiversité vertical
Biodiversité verticaleeee
4.
La plantation d’arbustes
d’arbustes
d’arbustes
d’arbustes en bout de ligne, où ils ne dérangent guère les travaux. Les
critères de sélection pour les essences d’arbustes sont leur pouvoir d’attraction sur les
papillons et d’autres insectes, les possibilités de nidification, la symbiose entre racines,
l’utilisation des fruits. La priorité sera donnée aux essences locales.
5.
La plantation de haies entre les parcelles
haies entre les parcelles
haies entre les parcelles
haies entre les parcelles. En tenant compte des caractéristiques locales, il
faut au minimum 2 x 20 m de haies en continu par hectare. Les haies sont considérées
comme des hotspots biologiques et permettent la création des réseaux écologiques. En
Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
tant qu’obstacle naturel, elles ralentissent la propagation des spores des champignons
parasites.
6.
La plantation d’arbres fruitiers
arbres fruitiers
arbres fruitiers
arbres fruitiers pour augmenter la diversité verticale. Les arbres plantés au
milieu d’une culture de plantes basses exercent une force d’attraction phénoménale sur les
oiseaux, les insectes et bien d’autres espèces animales. En outre, ils favorisent
durablement le repeuplement de l’habitat écologique. Ces arbres isolés, exposés au
plancton aérien, jouent aussi un véritable rôle d’aimant pour les spores, permettant ainsi
la dissémination de levures et de bactéries dans le vignoble (diversité des levures
naturelles pour la vinification, concurrence pour les champignons parasites). Il faut
compter au moins un grand arbre par hectare dans le vignoble, complété par des
individus de taille plus réduite en bordure NE-NO des parcelles. Dans un vignoble, l’écart
entre deux arbres ne doit jamais être inférieur à 50m. La perte de récolte en raisins sera
compensée par les fruits ainsi obtenus.
Biodiversité structurale
Biodiversité structurale
Biodiversité structurale
Biodiversité structurale
7.
L’aménagement de superficies compensatoires à haute densité d’espèces. Avec 2 x 20 m²
au minimum par hectare, elles constitueront des hotspots biologiques
hotspots biologiques
hotspots biologiques
hotspots biologiques, tant au sein qu’en
bordure direct de vignoble. Ils y poussent essentielement des herbes aromatiques et des
fleurs sauvages (flore rudérale, mégaphorbiae).
8.
L’installation d’éléments structurels tels que des tas de pierres
tas de pierres
tas de pierres
tas de pierres et de bois pour reptiles et
insectes. Mise en place d’aides à la nidification
d’aides à la nidification
d’aides à la nidification
d’aides à la nidification pour abeilles sauvages, insectes ou
oiseaux. Les aides à la nidification peuvent être intégrées dans les poteaux du palissage.
Les traitements phytosanitaires doivent être préparées de manière à ne pas nuire aux
abeilles et autres insectes (abandon des pesticides chimiques, mais aussi du soufre).
Biodiversité culturelle
Biodiversité culturelle
Biodiversité culturelle
Biodiversité culturelle
9.
Il s’agit de la pratique d’au moins une culture secondaire dans les interlignes de la culture
principale. Il peut s’agir de légumes tels que la tomate ou la courge, de fruits tels que la
framboise ou la fraise, de céréales d’hiver telles que le seigle et l’orge, ou bien d’herbes
aromatiques, planté(e)s ou semé(e)s entre les rangs de vignes. Des arbustes à baies telles
que l’aronia, l’argousier, le prunellier, plantés en interligne, conviennent tout aussi bien
que des arbres fruitiers (pêcher de vigne, prunier, amandier, cognassier, etc.). Parmi les
cultures secondaires potentielles figurent aussi des abeilles, des moutons, des poules, des
poissons et d’autres élevages similaires de petits animaux. Les superficies retenues pour
les cultures secondaires doivent toujours avoir une taille suffisante pour assurer le
caractère économique de leur exploitation.
Diversité génétique
Diversité génétique
Diversité génétique
Diversité génétique
10.
Au lieu d’arracher des vieilles vignes et de replanter intégralement la superficie, les ceps
trop âgés seront remplacés de manière individuelle. Les jeunes vignes seront choisies par
sélection massale
sélection massale
sélection massale
sélection massale à partir du vignoble même et greffées sur des lits racinaires adaptés.
Ainsi s’effectue sur plusieurs générations une sélection de type parfaitement adapté au
terroir. La diversité génétique
diversité génétique
diversité génétique
diversité génétique obtenue de la sorte diminue le risque d’infection par des
parasites, augmente la résistance face aux conditions climatiques régnantes et améliore la
qualité du vin.
Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
Carta para viñedos con una biodiversidad
alta
por Delinat-Institut, Suiza
La idea principal de los nuevos métodos para una viticultura orientada a la calidad persigue un
La idea principal de los nuevos métodos para una viticultura orientada a la calidad persigue un
La idea principal de los nuevos métodos para una viticultura orientada a la calidad persigue un
La idea principal de los nuevos métodos para una viticultura orientada a la calidad persigue un
fomento preciso de la biodiversidad. No obstante, la idea surge sólo de for
fomento preciso de la biodiversidad. No obstante, la idea surge sólo de for
fomento preciso de la biodiversidad. No obstante, la idea surge sólo de for
fomento preciso de la biodiversidad. No obstante, la idea surge sólo de forma indirecta de aquella
ma indirecta de aquella
ma indirecta de aquella
ma indirecta de aquella
imagen estética de un viñedo donde se percibe el olor de las flores y donde los saltamontes
imagen estética de un viñedo donde se percibe el olor de las flores y donde los saltamontes
imagen estética de un viñedo donde se percibe el olor de las flores y donde los saltamontes
imagen estética de un viñedo donde se percibe el olor de las flores y donde los saltamontes
brincan. Más bien se basa en el concepto de entender el viñedo como un ecosistema, cuyo
brincan. Más bien se basa en el concepto de entender el viñedo como un ecosistema, cuyo
brincan. Más bien se basa en el concepto de entender el viñedo como un ecosistema, cuyo
brincan. Más bien se basa en el concepto de entender el viñedo como un ecosistema, cuyo
equilibrio flexible se forma mediante una red comple
equilibrio flexible se forma mediante una red comple
equilibrio flexible se forma mediante una red comple
equilibrio flexible se forma mediante una red compleja de una diversidad biológica alta. La
ja de una diversidad biológica alta. La
ja de una diversidad biológica alta. La
ja de una diversidad biológica alta. La
presencia de diversas especies de mariposas, escarabajos, abejas silvestres y pájaros es, por tanto,
presencia de diversas especies de mariposas, escarabajos, abejas silvestres y pájaros es, por tanto,
presencia de diversas especies de mariposas, escarabajos, abejas silvestres y pájaros es, por tanto,
presencia de diversas especies de mariposas, escarabajos, abejas silvestres y pájaros es, por tanto,
la señal más visible de que el sistema vuelve a encontrarse en un equilibrio sano. La primera
la señal más visible de que el sistema vuelve a encontrarse en un equilibrio sano. La primera
la señal más visible de que el sistema vuelve a encontrarse en un equilibrio sano. La primera
la señal más visible de que el sistema vuelve a encontrarse en un equilibrio sano. La primera
meta del fomento de l
meta del fomento de l
meta del fomento de l
meta del fomento de la biodiversidad se centra asà en convertir a los viñedos en sistemas
a biodiversidad se centra asà en convertir a los viñedos en sistemas
a biodiversidad se centra asà en convertir a los viñedos en sistemas
a biodiversidad se centra asà en convertir a los viñedos en sistemas
ecológicos estables y aumentar la calidad del terruño (Terroir) por medio de un uso sostenible de
ecológicos estables y aumentar la calidad del terruño (Terroir) por medio de un uso sostenible de
ecológicos estables y aumentar la calidad del terruño (Terroir) por medio de un uso sostenible de
ecológicos estables y aumentar la calidad del terruño (Terroir) por medio de un uso sostenible de
las fuerzas naturales.
las fuerzas naturales.
las fuerzas naturales.
las fuerzas naturales.
1.
El fomento de la biodiversidad en el viñedo comienza por la react
react
react
reactivación de los suelos.
ivación de los suelos.
ivación de los suelos.
ivación de los suelos.
Para ello se aplica exclusivamente un estercolado bioactivo: compost, extractos de
compost, extractos de hierbas, abono verde, biocarbón, alfombras de hojas secas, MRF. En
cualquier caso, no se permite el uso de estiércol artificial, abono concentrado, herbicidas
o estiércol lÃquido. Igualmente se debe evitar una aplicación de estiércol animal sin
compostar.
2.
Instalación de un abono verde constante mediante leguminosas
abono verde constante mediante leguminosas
abono verde constante mediante leguminosas
abono verde constante mediante leguminosas (cobertura vegetal) entre
las cepas. Asà se forma un ciclo cerrado metabolico y se garantiza un abastecimiento
nutritivo de las cepas sin la necesidad de un estiércol artificial adicional. La plantación
amplia de leguminosas provoca además una actividad biológica muy alta del suelo y
mejora la capcidad de retención de agua y nutrientes además del control de erosión.
3.
Una plantación cerrada durante todo el año. Como meta se pretende conseguir una
plantación rica en especies
plantación rica en especies
plantación rica en especies
plantación rica en especies con flores autóctonas. Al menos el 20% de la mezcla de
semillas para el abono verde (covertura vegetal) debe componerse de plantas con flores
que atraen a los insectos. En total se debe poder encontrar al menos 50 tipos de plantas
silvestres en el viñedo.
4.
Plantación de arbustos
arbustos
arbustos
arbustos al final de las respectivas filas donde no interfieren en los ciclos
de trabajo. Los criterios para la selección de arbustos se basan en el potencial atractivo
que transmiten a las mariposas y otros insectos, las posibilidades de nidificación, la
simbiosis de las raÃces y el uso de sus frutos. Se plantarán especies autóctonas.
5.
Plantación de setos como lÃnea intermedia
setos como lÃnea intermedia
setos como lÃnea intermedia
setos como lÃnea intermedia entre las cepas. Según las condiciones locales,
al menos 2 x 20m de setos cerrado por cada hectárea. Los setos son asà denominados
como puntos calientes de biodiversidad (
hotspots
) y como pasillos son ideales para una
conexión en red de áreas ecológicas, siendo estos una barrera natural que frenan al
mismo tiempo la propagación epidémica de hongos dañinos.
6.
Plantación de árboles frutales para un mejora de la diversidad vertical
diversidad vertical
diversidad vertical
diversidad vertical. Los árboles entre
plantas de escasa altura y en superficies de cultivo poco estructuradas representan una
enorme atracción para pájaros, insectos y otros grupos de animales y fomentan a largo
plazo una repoblación del hábitat ecológico. Los árboles que destacan en un plancton
atmosférico actúan además como recogedores de esporas; un sitio desde donde las
levaduras y otros hongos pueden expandirse en el viñedo (diversidad de levaduras
naturales para la vinificación y como competencia para hongos dañinos). Por cada
hectárea debe plantarse al menos un árbol entre las cepas y varios pequeños en los
Delinat-Institut für Agro-Ökologie-und Klimafarming | www.delinat-institut.org
linderos oportunos con orientación NE-NO. Desde ningún punto en el cultivo la distancia
hasta el árbol más cercano debe ser mayor de 50m. Posibles pérdidas en la vendimia
puede ser compensada con la cosecha de las frutas.
7.
Tanto en el centro como en los linderos de las parcelas de cepas, donde crecen hierbas
aromáticas y flores silvestres (flora y vegetación ruderal, megaforbias), han de crearse
áreas de compensación ecológica ricas en especies de al menos 2 x 20 m2 por cada
hectárea como puntos calientes de diversidad
puntos calientes de diversidad
puntos calientes de diversidad
puntos calientes de diversidad.
8.
Creación de elementos estructurales
elementos estructurales
elementos estructurales
elementos estructurales como piedras y maderas apiladas para reptiles e
insectos. Instalación de nidos artificiales para abejas silvestres, insectos y pájaros. Los
nidos artificiales pueden integrarse en los postes de entutorado. Los pesticidas usados en
la pulverización deben componerse por tanto de sustancias inofensivas para las abejas e
insectos (renuncia a pesticidas quÃmicos y azufre).
9.
La plantación de al menos un cultivo secunda
cultivo secunda
cultivo secunda
cultivo secundaria
ria
ria
ria en los espacios abiertos entre los
cultivos principales. En este caso, puede tratarse tanto de verduras, p. ej. tomates o
calabazas, como de frutos, p. ej. frambuesas o fresas, al igual que trigo invernal como el
centeno y la cebada. También se pueden emplear hierbas aromáticas que se siembran o
plantan en las filas entre las viñas. Los arbustos frutales como la aronia, el espino falso,
la endrina que se plantan en las filas separadoras son igual de como los árboles frutales
(el melocotón de viña, el ciruelo, el almendro, el membrillo, etc.). Entre los cultivos
secundarios se cuentan además las abejas, las ovejas, las gallinas, los peces y otros tipos
de crÃa de ganado menor. Los espacios destinados al cultivo secundario han de tener un
tamaño conveniente para poder garantizar un aprovechamiento económico.
10.
En vez de descepar los viñedos viejos y volver a plantar la superficie desde cero se
reemplazan las viejas cepas una por una eligiendo las plantas mediante selección masal
selección masal
selección masal
selección masal
en el mismo viñedo y plantándolas como injerto en los portainjertos correspondientes. AsÃ
se logra una selección de variedades de múltiples generaciones que se adapta
perfectamente al Terroir. La diversidad genética
diversidad genética
diversidad genética
diversidad genética obtenida reduce la presión de infección
por plagas, aumenta la rusticidad frente a las condiciones medioambientales dominantes
y mejora la calidad del vino.