Monte Giove, Orvieto, 1377 – Foligno, 14 luglio 1435
Nata nel 1377 a Montegiove (Orvieto), Angelina, rimasta orfana della madre, a dodici anni fece voto di verginità. Nel 1393 venne costretta dal padre a sposarsi, ma la sera stessa delle nozze un angelo del Signore la visitò, rassicurandola sul futuro. Dopo un anno, rimasta vedova, Angelina distribuì i sui beni ai poveri, potendo finalmente indossare il saio di Francesco d'Assisi. Dopo di lei, altre ragazze decisero di seguirla, suscitando le ire dei feudatari, che le costrinsero all'esilio. Giunta a Foligno nel 1395, due anni dopo emise i tre voti evangelici. Nacquero così le terziarie francescane regolari. La beata Angelina morì nel 1435 e venne sepolta nella chiesa francescana di Foligno. Nel 1492, in seguito ad un miracolo, la salma venne trovata intatta. Esumata, fu deposta in un'urna preziosa. (Avvenire)
Etimologia: Angelina (come Angela) = messaggero, nunzio, dal greco
Martirologio Romano: A Foligno in Umbria, beata Angelina da Marsciano, che, rimasta vedova, per oltre cinquant’anni si consacrò esclusivamente al servizio di Dio e del prossimo, dando inizio all’Ordine religioso delle Terziarie Francescane di clausura per la formazione della gioventù femminile.
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Angelina da Montegiove è considerata la fondatrice del Terz’Ordine Francescano regolare. Ella, infatti, fu la prima ad ottenere nel 1403 da papa Bonifacio IX l’autorizzazione a vivere in comune, senza clausura, professando la regola di Nicolò IV.Nata intorno al 1357, nel castello tutt'ora esistente di Montegiove a 40 km da Orvieto, da un ramo della nobile famiglia dei conti di Marsciano, non conobbe suo padre, Giacomo, morto di peste nell'anno stesso della sua nascita. Perse a sei anni la madre e, successivamente, i tre fratelli, nessuno dei quali aveva lasciato discendenza, per cui la famiglia nel suo ramo principale si estinse con lei e con sua sorella Francesca, andata sposa ad un Trinci a Foligno. Gli anni trascorsi a Montegiove furono segnati anche dalla esperienza dolorosa di sapere i suoi in lotta con membri della loro stessa famiglia. Queste sofferenze non la fecero chiudere nel dolore, ma la maturarono generando in lei apertura a Dio e al prossimo: la contessa divenne la ‘povera del Signore’, la sorella di tutti.Il vuoto documentario sul periodo compreso tra la permanenza di Angelina a Montegiove e l'arrivo a Foligno, non consente di valutare la leggenda sulla sua vita ricostruita dall'erudito folignate Ludovico Jacobilli nel secolo XVII. Tale leggenda racconta fra l'altro di una breve permanenza di Angelina a Civitella del Tronto, sposa del conte francese Giovanni de Termis (morto due anni dopo le nozze), di una intensa attività caritatevole ed educativa e di un processo per sospetta eresia, a cui avrebbe fatto seguito la cacciata dal regno di Napoli.Con certezza a partire dall'ultimo decennio del Trecento, Angelina dimora nel monastero di S. Anna a Foligno, che fonda insieme al beato Paoluccio Trinci, ed è impegnata in una intensa attività che sfocerà nella nascita di una Congregazione. Nel 1428, il papa Martino V riconobbe la “congregazione di Foligno”, che abbracciava fraternità sparse tra Umbria, Lazio, Toscana, Marche, Abruzzo. Di questa Angelina fu ministra generale fino alla morte, avvenuta il 14 luglio 1435.Vissuta in un periodo importante nella storia del francescanesimo, Angelina promosse l’Osservanza al femminile, cioè un ritorno al fervore primitivo nella sequela di Gesù sulle orme di Francesco. Ella seppe dare una sua personale lettura all’ideale francescano, accanto a Chiara e non in opposizione a lei. Le sue suore, pur avendo costantemente al centro del proprio cuore Gesù “povero e nudo in croce”, non vivevano in clausura.Le Costituzioni antiche, che risalgono agli ultimi decenni del Quattrocento, individuano tre pilastri nella spiritualità di Angelina:- la preghiera come luogo dell’incontro con il Dio dell’amore incarnato in Cristo Gesù, umile e servo;- la vita fraterna sempre da costruire nella semplicità, nel rispetto del lineamento di ogni sorella, nel perdono e nell’unità;- la vicinanza ai fratelli nel mondo come presenza e sostegno.Un segno iconografico ricorrente nella raffigurazione di Angelina è il fuoco nel grembo, nel cuore, nella mano. Questo fuoco che ardeva nella contemplazione e nella carità fraterna, si era acceso tra le ceneri di una infanzia consumata nella sofferenza e nelle contraddizioni. Tale simbolo può aver dato origine alla leggenda che racconta Jacobilli, secondo il quale Angelina, avendo intuito l'intenzione del re di Napoli di condannarla al rogo, si sarebbe presentata di fronte a lui recando dei tizzoni accesi nella veste, che non bruciava.Altro simbolo è il giglio; allusivo alla verginità, si riferirebbe, sempre secondo lo Jacobilli, al matrimonio celebrato e non consumato d'intesa con il suo sposo. Più verosimilmente potrebbe essere legato allo stemma di casa Marsciano. Ulteriori simboli ricorrenti nella sua iconografia sono: un piccolo monastero collocato nella sua mano che la qualifica come fondatrice; la croce, centrale nella spiritualità francescana da lei accolta interamente; il libro della regola, che fa riferimento al vangelo, cui ogni forma di vita religiosa si ispira.Per saperne di più:- La Beata Angelina da Montegiove e il movimento del Terz’Ordine Regolare Francescano femminile. Atti del convegno di studi Francescani. Foligno 22-24 settembre 1983, a cura di R. Pazzelli – M. Sensi, Roma 1984, pp. 221-315. - Le terziarie francescane della Beata Angelina: origine e spiritualità. Atti del convegno di studi, Foligno 13-15 luglio 1995, a cura di E. Menestò, Spoleto 1996. - A. Filannino, L. Mattioli (a cura di), Biografie antiche della Beata Angelina da Montegiove Documenti per la storia del monastero di S. Anna di Foligno e del Terz’Ordine Regolare di s. Francesco, Spoleto 1996.- A.C. Filannino, La contessa con gli zoccoli. Angelina da Montegiove, nobile, penitente e francescana, Assisi, 2006.
Autore: Suore Terziarie Francescane della Beata Angelina
Spunti bibliografici su
Agiografia a cura di
LibreriadelSanto.it
- Roberto Olivato,
Sacrari, santi patroni e preghiere militari,
Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
- Benedetto XVI,
I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI,
Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
- F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa,
Santi & rivoluzionari,
SugarCo, 2008 - 184 pagine
- Piero Lazzarin,
Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia,
Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
- Lanzi Fernando, Lanzi Gioia,
Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari,
Jaca Book, 2007 - 237 pagine
- Mario Benatti,
I santi dei malati,
Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
- Ratzinger J.,
Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa,
Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
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Piccole storie di grandi santi,
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- KLEINBERG A.,
Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente,
Il Mulino, 2007 - 360 pagine
- Dardanello Tosi Lorenza,
Storie di santi e beati e di valori vissuti,
Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
- Sicari Antonio M.,
Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori,
Jaca Book, 2006 - 259 pagine
- Butler Alban,
Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario,
Piemme, 2001 - 1344 pagine
- Giusti Mario,
Trenta santi più uno. C'è posto anche per te,
San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
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Aggiunto il 2008-08-13
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