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    Class action rimandata, evasione in aumento del 30%: ecco il governo a difesa del consumatore e del contribuente

    Categoria: Politica

    Due notizie degli ultimi giorni sono veramente simpatiche, soprattutto per la tendenza che esse evidenziano.

    La prima è l‘ennesimo rinvio della class action: prevista dalla finanziaria 2007 (governo Prodi), doveva partire il primo luglio 2008, che piacesse o meno a Confindustria; poi al governo ci va Berlusconi, Confindustria ricorda di essere incazzata e si rimanda a gennaio 2009; poi si arriva ai giorni nostri, Confindustria è ancora incazzata e il decreto Milleproroghe lo rinvia al luglio 2009, per dare tempo al Governo di inserire un emendamento per evitare che possa essere utilizzata per reati precedenti al luglio 2008 (scandali Cirio, Parmalat e altri processi simili, tutti buchi neri mangiasoldi di poco conto - la class action già era una barzelletta, adesso la sta riscrivendo Confindustria, probabilmente Calderoli l’abolirà per inutilità manifesta). Poi ci sarà la riforma della giustizia che abolirà la giustizia e quindi della class action non ce ne sarà più bisogno.

    Il presidente del Consiglio Gianni Letta non si è espresso, ma il suo capo, il presidente del consiglio di facciata Silvio Berlusconi, ha fatto sapere che non si è occupato della questione. Viene da chiedersi cosa faccia Berlusconi, visto che non si occupa mai di niente e non passa mai per le aule parlamentari. Spero che, almeno, abbia la decenza di non prendere lo stipendio.

    In compenso il proprietario di Mediaset, Silvio Berlusconi, certamente un omonimo, ha invitato le aziende a non farsi pubblicità sulla RAI, e i consumatori a consumare con ottimismo per uscire dalla crisi.

    Insomma, si invitano i consumatori a consumare, ma non gli si dà uno strumento che li potrebbe tutelare dalle scorrettezze delle azionde, una tutela che certamente li incentiverebbe a consumare, visto che la class action li tutelerebbe dalle fregature in modo ben più efficiente di quanto accada adesso. Un controsenso, e non certo l’unico.


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    Il blocco della class action favorisce di certo le aziende. Aziende che devono farsi pubblicità. E che non devono farla sulla RAI.

    E veniamo alla seconda notizia: l’effetto Berlusconi si è fatto finalmente sentire. Nel 2008 boom dell’evasione fiscale, in aumento del 30%. Ma chi evade le tasse? Gli autonomi disonesti. Ovvero i professionisti e le aziende disonesti, non i lavoratori, gli impiegati, gli operai che ricevono lo stipendio con le tasse già pagate, tutta gente che in maggioranza non vota il cavaliere. Abbiamo 80 milardi di tasse evase, una cifra che ci farebbe uscire da tutte le crisi, comprese quelle del 1993 e del 2001, dalle quali non siamo mai venuti fuori.

    Meno male che Silvio c’è. Dal 1993.

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13 risposte to “Class action rimandata, evasione in aumento del 30%: ecco il governo a difesa del consumatore e del contribuente”

  1. Notare bene come il Tg4 abbia in scaletta solo il maltempo e le corse agli acquisti. Quando c’era Prodi invece eravamo ‘alla fame’ (ci siamo adesso, a dire il vero ma..). Se non si tira una catasta di scarponi a Berlusconi, entro luglio sarà la fine. Quello sta dando di matto, o forse ha capito che non c’é più ostacolo alla sua boria? Ma perché quel tizio al posto del cavalletto a Berlu, 5 anni fa, non gli tirò il cavallo della Rai? E infine, mica per gridare sempre al complotto, ma chissà perché dopo che di Pietro ha annunciato di ritirarsi da tutte le giunte comunali inquisite il Corrierone è uscito subito con il caso del figlio ricattato da quel cazzone messo lì da Cosa n.. emh Lunardi. Che strane coincidenze.

  2. Gli ostacoli ci sono, e il primo è la questione federalismo/presidenzialismo. Se il PD non inciucia c’è speranza. Poi c’è la questione economica: due aste di titoli sono andate deserte di recente.

    Infine, Di Pietro vogliono tirarlo dentro a tutti i costi: Gasparri oggi è stato più vomitevole del solito (e una volta era pure ministro).

  3. Non ti preoccupare, se ci sono li rimuovono in fretta. Violante non mi piace, le aste titoli però sono un problema che non si risolve con gli inciuci. Gasparri è meglio vederlo in versione Marcoré per non metterglisi a tirare scarponi da neve chiodati.

  4. In seconda battuta, se non ti dispiace, sarebbe il caso che tu ponessi voce su wikinotizie. Data la situazione, credo dovrebbe interessarti. O forse no, non mi stupirei nemmeno più di tanto dato il clima che si respira. Ma che vengo bloccato infinito per avere mosso obiezioni sul concetto di ‘giornalismo’ che secondo Leoman e Stef Mec, è due gradini più in basso dei polpettoni Tg1.

  5. Leoman3000 ha detto il

    Il tuo concetto di giornalismo è mescolare fatti e opinioni, contestando in maniera incivile chi ti pone obiezioni. Ci sono posti DOVE farlo. Wikinews non è quel posto, semplicemente. Dato che non ti è entrato (e non ti entrerà, visti i tempi) l’unica cosa da fare è stata quella.

  6. NON L’HO CHIESTO A TE, e questo non era il posto dove discuterne, visto che siamo in casa d’altri. Per cui mi scuso per avere attivato una polemica da una richiesta, ma a quanto pare qui c’é chi vuole vincere su tutta la linea.

    Cmq, visto che ci siamo: poniamo che io anziché a Piazza Navona sia andato a farmi internare in un CPT o a cogliere pomodori in Puglia. Poi torno su ‘notizie e ci scrivo un reportage.Vediamo cosa ne pensate, se sono ‘troppo personale’, POV e altre strxnzate. Quindi: o l’Espresso non fa ‘giornalismo’ oppure non lo fa ‘notizie, e anzi direi che i wikinotiziani di par tuo non sanno nemmeno COSA sia il giornalismo, specie se d’inchiesta. Siete malamente in grado di fare una rassegna di Ansa in versione copyfree, sai che vantaggio per l’informazione. E credete che l’NPOV sia ‘equidistante’ e con le notizie date come se foste su di un satellite artificiale a guardare cosa c’é 200 km sotto.

    Cmq stai pur certo, dopo la porcata di oggi ti sei dimostrato per quel che vali: una nullità con i tastini, un autentico vigliacco senza argomenti se non l’uso della forza. Non potevi stare senza rinnovare la tua tradizione di castigamatti e per fare 4 modifiche ’spersonalizzanti’ e non rispondere alle mie obiezioni hai preferito bloccarmi infinito. L’unica parola per uno che crede davvero a wikinotizie è ‘illuso’, ma l’unica definizione per te e la combriccola lì presente è ‘fascista’ e ‘buffoni’. In altre parole siete perfetti per sopravvivere nell’era berlusconiana.

    Rinnovo le scuse per l’intrusione, e la proposta per un CD con tutti i post di Tooby, che io sarei intenzionato a comprare (purché a prezzi ragionevoli) piuttosto che crasharmi il PC per aprire più di due-tre pagine per volta.

  7. Leoman3000 ha detto il

    Confermo. Non conosci altra reazione se non quella dell’insulto (mi ricorda qualcosa…). Poi, se nominato, intervengo. Concludo: a furia di tirare troppo il filo, questo si spezza. Chiedo scusa anch’io a Tooby dell’intrusione.

  8. E allora intervieni nell’opportuna sede, non qui. E ti spieghi con opportune motivazioni, non con le minacce e gli out-out e poi i blocchi. Azioni tipiche dei regimi e dei concetti fascisti di società e omologazione: al posto del manganello si usano i tastini, ma non cambia niente.

  9. Leoman3000 ha detto il

    (Spero sia l’ultima). Io rispetto le regole.

  10. Facile se sei tu a deciderle e a ‘interpretarle’ in maniera inappellabile. Ecco perché sei intrinsecamente fascista. Reprimere le opinioni dissidenti a suon di ‘regole’ e manganelli: Mascellone ti approverebbe, ma in mancanza di meglio ti approva anche Berlusca.

  11. Leoman3000 ha detto il

    Pazienza.

  12. ”Immaginiamo di essere delle rane, ferme sul fondo di un pozzo, che non sanno dell’esistenza dell’oceano. Potremmo anche credere che quel pozzo sia un oceano e che quello sia il nostro orizzonte ultimo, ma la differenza tra il pozzo e l’oceano rimarrebbe comunque immensa” (Jahanbegloo)

    FIERO di essere uscito dal pozzo.

  13. Un argomento on topic:

    ”Il governo rinvia a giugno l’obbligo della «valutazione del rischio»
    «Un fatto gravissimo», lo giudicano Cgil, Cisl e Uil. Il governo ha infatti rinviato l’obbligo di «valutazione del rischio», già oggetto di rinvio peraltro nei mesi scorsi e che sarebbe dovuto diventato obbligatorio (e sanzionato amministrativamente e penalmente secondo la legge sulla sicurezza sul lavoro varata dal governo Prodi) a partire da gennaio. Le imprese hanno cioè tempo fino a giugno per redigere il documento sulla valutazione dei rischi in azienda e negli appalti. E non è tutto: slitta, a maggio, l’obbligo di comunicare gli infortuni di durata superiore a un giorno. Il governo insomma, che mai ha fatto mistero dell’intenzione di modificare nella sostanza la legge voluta nella precedente legislatura, intanto procede per rinvii. «Tutto ciò - dicono Cgil, Cisl e Uil - va nel senso opposto all’applicazione delle misure di prevenzione e lancia un messaggio negativo di incertezza normativa che non condividiamo» (il Manifesto 18 dic).

    Tanto per capire come l’azione del Governo sia oramai davvero a ‘tutto campo’ ai danni dei cittadini, lavoratori e chi più ne ha ne metta, eccetto Confindustria e confcommercio, di cui è instancabile paladino (ma il governo non doveva rappresentare ”’tutti”’ i cittadini?).

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