15 dicembre 2001
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Fiat, piano industriale ad alto rischio

Un’analisi del piano approvato lunedì 10 Dicembre dal Cda Fiat non può basarsi solo sugli aspetti finanziari. L’aumento di capitale per 1 miliardo di Euro associato a un prestito obbligazionario convertibile in azioni General Motor per 1,95 miliardi di Euro non rappresenta una soluzione ai mali strutturali del gruppo torinese se non letto assieme alle scelte di natura industriale, in particolare rispetto al piano di dismissioni di attività "non core" per 2 miliardi di Euro nel 2002. L’obiettivo è di far scendere l’indebitamento netto a 3,2 miliardi di Euro nel 2002 per poi passare in terreno positivo negli esercizi successivi. L’indebitamento del gruppo Fiat, infatti, al 30/09/2001 ammontava a 7,5 miliardi di Euro a fronte di un patrimonio netto di 13,1 miliardi di Euro pari ad un rapporto debt/equity di 0,51. In un simile contesto i benefici del piano riguarderanno principalmente gli oneri finanziari che, nei primi nove mesi dell’anno, sono saliti a 879 milioni di Euro a fronte dei 547 milioni dello stesso periodo del 2000. L’incidenza rispetto al giro d’affari del gruppo è risultato nello stesso periodo del 2% a fronte del 1,3% dei primi nove mesi 2000. L’emissione del Bond convertibile, su cui grava un tasso di interesse inferiore, avrà il compito di migliorare la gestione finanziaria del gruppo dotandolo nel contempo di liquidità per far fronte in modo più rapido alle opportunità che una ripresa del settore potrà determinare. La conversione in azioni General Motor rappresenta chiaramente un utilizzo delle azioni in portafoglio per finanziarsi anche se, ad una lettura maligna, potrebbe rappresentare un primo passo verso l’uscita del gruppo torinese dal settore auto esercitanto poi la "put" negoziata a suo tempo con la stessa GM. Non appare contraria all’ipotesi anche la riorganizzazione in tre unità distinte di business della Fiat Auto S.p.A. (Fiat/Lancia, Alfa Romeo, Sviluppi internazionali e servizi). In questo modo, infatti, l’eventuale dismissione potrebbe avvenire in modo disaggregato e con maggiori plusvalenze.

L’aumento di capitale avverrà a un prezzo di sottoscrizione di 15,5 Euro per azione, di cui 10,5 Euro a titolo di sovrapprezzo con godimento dal primo gennaio 2001. Ad ogni azione emessa è stato poi abbinato un warrant della durata di 5 anni esercitatile a scadenza. Quest’ultimo darà diritto ad acquisire una azione ordinaria ogni 4 posseduti con un prezzo di esercizio compreso tra i 30 ed i 35 Euro. Su tale aspetto la Fiat si riserva comunque di corrispondere, in luogo delle azioni da emettere, il differenziale tra la quotazione delle ordinarie ed il prezzo di esercizio.

Nel complesso dunque l’operazione finanziaria comporta dei rischi molto elevati in quanto fonda la propria convenienza nella reale capacità del gruppo portare il reddito operativo del settore auto nuovamente in nero e l’analisi dei principali competitor dimostra le difficoltà di raggiungere questo obiettivo.

Il gruppo

La Fiat, nata a Torino l'11 luglio 1899, è tra i fondatori dell'industria automobilistica in Europa. L'Azienda ha interpretato la propria missione in modo originale e pressoché unico nel panorama internazionale attraverso una vocazione a tutte le forme della mobilità: dalle auto agli aerei, dai camion ai treni, dai trattori ai motori navali fino ad arrivare, in tempi più recenti, ai lanciatori spaziali. La diversificazione produttiva si è ulteriormente accentuata per il crescente impegno nei settori della metallurgia, della componentistica, ai quali si sono aggiunti in seguito i mezzi e sistemi di produzione, le assicurazioni e i servizi. Un’altra caratteristica del gruppo Fiat è la presenza nei mercati di tutto il mondo soprattutto verso Paesi in via di sviluppo come l'India e la Cina e il Brasile. Fiat è oggi uno dei principali Gruppi industriali: opera in 61 Paesi attraverso 1.063 società che impiegano oltre 223.000 persone, di cui oltre 111.000 all'estero. Le società che compongono il Gruppo sono organizzate in 10 Settori di attività: Automobili, Macchine per l'Agricoltura e le Costruzioni, Veicoli Industriali, Prodotti Metallurgici, Componenti, Mezzi e Sistemi di Produzione, Aviazione, Editoria e Comunicazione, Assicurazioni e Servizi.Le operazioni automobilistiche del Gruppo sono condotte principalmente attraverso Fiat Auto Holdings B.V., che controlla il settore automobili e veicoli commerciali leggeri del Gruppo Fiat con l'eccezione di Ferrari e Maserati. Il Settore opera con i marchi Fiat, Lancia (acquisito nel 1969) e Alfa Romeo (acquisito nel 1986) per le autovetture e con il marchio Fiat per i veicoli commerciali. Nel corso del 2000 Fiat ha raggiunto un importante accordo di alleanza industriale con General Motors, che ha portato alla costituzione di due joint venture paritetiche nelle aree degli acquisti e della produzione di motori e cambi. Nel settore delle Macchine per l’agricoltura e costruzioni CNH Global è la nuova denominazione assunta da New Holland NV dopo l'acquisizione dell'americana Case Corporation avvenuta nel 1999. La Fiat ha cominciato a costruire mezzi assimilabili alla categoria dei veicoli industriali contemporaneamente o quasi alle automobili, attualmente opera nel settore tramite la Iveco Costituita nel 1978, Teksid ha raccolto l'esperienza di oltre 60 anni di attività Fiat nel campo delle tecnologie siderurgiche e metallurgiche. Il Settore opera nel campo della componentistica metallurgica per l'industria autoveicolistica attraverso tre aree di attività: fusioni in ghisa, alluminio e magnesio. Magneti Marelli è stata fondata nel 1919 dalla Fiat e dalla Ercole Marelli. Nel 1967 Fiat acquisì il controllo della società, trasformandola in un polo mondiale della componentistica autoveicolistica. Il Settore progetta, sviluppa e produce componenti, sistemi e moduli per autoveicoli a elevato contenuto tecnologico. L'impegno della Fiat nel campo dell'aviazione risale al 1908. Nel 1916 nacque la Società Italiana Aviazione, che nel 1918 assunse la denominazione di Fiat Aviazione. Il Settore oggi sviluppa, produce e commercializza componenti e sistemi per motori aeronautici ed elicotteristici, assembla turbine per propulsione navale e, in campo spaziale, realizza sistemi di propulsione per vettori e satelliti. Alla produzione si affianca l'attività di revisione, nella quale FiatAvio sta investendo in un'ottica di allungamento della catena del valore. La Fiat è presente nell'editoria dal 1926, quando il Gruppo costituì l'Editrice La Stampa per l'edizione del quotidiano torinese. L'Itedi, Italiana Edizioni S.p.A., nasce nel 1980 dall'esigenza della Fiat di far confluire i propri interessi nel campo dell'editoria e della comunicazione, rappresentati da 14 Società. L’Itedi si suddivide in: campo editoriale tramite l'Editrice La Stampa S.p.A. e nel settore della raccolta pubblicitaria attraverso la Publikompass S.p.A. Costituita nel 1833, Toro Assicurazioni, in origine "Compagnia di assicurazione contro gli incendi", è fra le più antiche imprese assicurative italiane tuttora in attività. Toro Assicurazioni, terzo Gruppo assicurativo italiano, opera in tutti i Rami del settore ed è attiva sui mercati esteri, in particolare in Francia. Il consolidamento dei rapporti con Banca di Roma, della quale Toro Assicurazioni detiene una significativa partecipazione azionaria, ha permesso inoltre, alla joint venture Roma Vita di posizionarsi tra i leader del comparto bancassicurativo. Nel 2001 è proseguito il rafforzamento del Settore in Italia, mediante l'acquisizione delle società Lloyd Italico Assicurazioni (Rami Danni) e Lloyd Italico Vita. Il Settore Servizi Business Solutions è stato costituito dal gruppo nel corso del 2000 e divenuto pienamente operativo a partire dal primo semestre 2001, è il frutto del raggruppamento delle società di servizi operanti nel campo degli "shared services" destinati alle imprese. Nel 2001 è stata conclusa una joint venture paritetica con IBM, in cui sono state apportate le rispettive attività nel campo della gestione delle infrastrutture tecnologiche e dei software applicativi, che si presenta sul mercato con la denominazione di Global Value e con programmi di forte sviluppo.

Il bilancio

Un’analisi del piano approvato ieri dal Cda Fiat non può basarsi solo sugli aspetti finanziari. L’aumento di capitale per 1 miliardo di Euro associato a un prestito obbligazionario convertibile in azioni General Motor per 1,95 miliardi di Euro non rappresenta una soluzione ai mali strutturali del gruppo torinese se non letto assieme alle scelte di natura industriale, in particolare rispetto al piano di dismissioni di attività "non core" per 2 miliardi di Euro nel 2002. L’obiettivo è di far scendere l’indebitamento netto a 3,2 miliardi di Euro nel 2002 per poi passare in terreno positivo negli esercizi successivi.

L’indebitamento del gruppo Fiat, infatti, al 30/09/2001 ammontava a 7,5 miliardi di Euro a fronte di un patrimonio netto di 13,1 miliardi di Euro pari ad un rapporto debt/equity di 0,51. In un simile contesto i benefici del piano riguarderanno principalmente gli oneri finanziari che, nei primi nove mesi dell’anno, sono saliti a 879 milioni di Euro a fronte dei 547 milioni dello stesso periodo del 2000. L’incidenza rispetto al giro d’affari del gruppo è risultato nello stesso periodo del 2% a fronte del 1,3% dei primi nove mesi 2000.

L’emissione del Bond convertibile, su cui grava un tasso di interesse inferiore, avrà il compito di migliorare la gestione finanziaria del gruppo dotandolo nel contempo di liquidità per far fronte in modo più rapido alle opportunità che una ripresa del settore potrà determinare. La conversione in azioni General Motor rappresenta chiaramente un utilizzo delle azioni in portafoglio per finanziarsi anche se, ad una lettura maligna, potrebbe rappresentare un primo passo verso l’uscita del gruppo torinese dal settore auto esercitanto poi la "put" negoziata a suo tempo con la stessa GM.

Non appare contraria all’ipotesi anche la riorganizzazione in tre unità distinte di business della Fiat Auto S.p.A. (Fiat/Lancia, Alfa Romeo, Sviluppi internazionali e servizi). In questo modo, infatti, l’eventuale dismissione potrebbe avvenire in modo disaggregato e con maggiori plusvalenze.

L’aumento di capitale avverrà a un prezzo di sottoscrizione di 15,5 Euro per azione, di cui 10,5 Euro a titolo di sovrapprezzo con godimento dal primo gennaio 2001. Ad ogni azione emessa è stato poi abbinato un warrant della durata di 5 anni esercitatile a scadenza. Quest’ultimo darà diritto ad acquisire una azione ordinaria ogni 4 posseduti con un prezzo di esercizio compreso tra i 30 ed i 35 Euro. Su tale aspetto la Fiat si riserva comunque di corrispondere, in luogo delle azioni da emettere, il differenziale tra la quotazione delle ordinarie ed il prezzo di esercizio.

Nel complesso dunque l’operazione finanziaria comporta dei rischi molto elevati in quanto fonda la propria convenienza nella reale capacità del gruppo portare il reddito operativo del settore auto nuovamente in nero e l’analisi dei principali competitor dimostra le difficoltà di raggiungere questo obiettivo.

Prospettive

L’operazione di aumento di capitale approvata dal Cda di Fiat ha lo scopo di rafforzare nell’immediato la struttura finanziaria del gruppo riducendone l’indebitamento. L’ammontare dell’operazione è volutamente limitato in considerazione dei piani di ripresa e di futura generazione di liquidità del gruppo unitamente al programma di riassetto industriale. E’ stata approvata, infatti, la riorganizzazione in quattro unità di business per il settore auto: Fiat/Lancia, Alfa Romeo, Sviluppi internazionali e Servizi. Ciascuna unità diventerà azienda autonoma sia dal punto di vista economico-finanziario che commerciale. E’ previsto inoltre nel periodo 2002/2004 un piano di razionalizzazione degli impianti che comporterà dismissioni, ristrutturazioni e chiusure di 18 stabilimenti. In particolare verrà ridotta la presenza in Argentina, le cui produzioni verranno trasferite negli stabilimenti brasiliani. Sono previsti piani di sviluppo in Cina ed in India dove continuerà la produzione della Palio. Con l’arrivo della Thesis nella primavera 2002 la Lancia dovrebbe riaffermarsi come marchio d’elite, mentre l’Alfa Romeo punta ad allargare il proprio mercato verso il Nord America.